Il Performance Bond è la garanzia con la quale il Committente si copre dal rischio di un eventuale inadempimento (totale o parziale) dell'Appaltatore nell'esecuzione delle opere.
Tra le garanzie utilizzate negli appalti internazionali, il Performance Bond è sicuramente la garanzia più diffusa e che presenta i maggiori rischi per l’Appaltatore.
(Questo articolo è un aggiornamento di un precedente articolo pubblicato nel giugno 2018)
Per la guida completa sul Performance Bond, puoi leggere la pagina specifica che abbiamo dedicato a questa garanzia.
Nella maggior parte dei casi (o comunque negli appalti internazionali di medio-grandi dimensioni) il Performance Bond viene rilasciata da un istituto di credito su richiesta dell'Appaltatore. Tale garanzia viene richiesta insieme ad altre garanzie (quali ad esempio l' Advance Payment Bond o il Warranty Bond).
A. Come funziona
Il meccanismo è, di per se stesso, abbastanza semplice perché prevede che, al verificarsi di un inadempimento dell'Appaltatore, il Committente possa rivolgersi alla banca garante per ottenere il pagamento di una somma di denaro quantificata secondo un meccanismo prestabilito ed entro un importo massimo.
Il Performance Bond spesso assume la forma della garanzia autonoma e a prima richiesta ovvero di una garanzia che può essere escussa senza che il Committente debba provare l'inadempimento e il cui pagamento avviene di solito sulla base di una semplice domanda inviata al garante.
Questo tipo di garanzia prevede espressamente (se nella forma di garanzia autonoma) l’impossibilità sia per l’Appaltatore che per il garante di sollevare eccezioni relative al contratto di appalto.
Esistono però alcuni limiti a questo potere (quasi incondizionato) del Committente che possono essere utilizzati solo in casi eccezionali e solo tramite una corretta tenuta della documentazione di cantiere.
E' evidente l'enorme rischio che l'Appaltatore corre con l'emissione di tale garanzia in quanto potrebbe subire un tentativo di escussione della garanzia anche in ipotesi di mala fede da parte del Committente il quale, come detto, non deve provare l'effettivo inadempimento dell'Appaltatore (leggi anche Cosa fare in caso di escussione abusiva di una garanzia).
In altri casi, il Performance Bond può essere rilasciato non da una banca ma da una società appartenente al gruppo dell'Appaltatore e anzichè prevedere il pagamento di una somma di denaro, può prevedere che il garante esegua le opere (non completate dall'Appaltatore).
In tale ipotesi, il Committente avrà il vantaggio di non dover selezionare un nuovo appaltatore (con notevoli ritardi sull'esecuzione delle opere) cosa che invece accade nel caso in cui il garante versi al Committente una somma di denaro attraverso la quale il Committente farà eseguire le opere da un secondo appaltatore.
B. 6 Regole per ridurre i rischi per l'Appaltatore
Come Appaltatore, segui alcune regole di base che ti permettono di ridurre i rischi che possono derivare da una escussione arbitraria del Performance Bond:
C. Conclusioni
Il Performance Bond rappresenta un normale e fisiologico strumento di tutela per il Committente ma può diventare in alcune circostanze uno strumento di pressione molto efficace per il Committente con pochi scrupoli (o anche solo esasperato dai problemi derivanti dalla gestione della commessa).
Non si può negare che spesso esso viene utilizzato come vero e proprio grimaldello da parte del Committente nei confronti dell'Appaltatore.
Un'attenta e corretta negoziazione del Performance Bond consente di ottenere un giusto equilibrio tra le ragioni del Committente e quelle dell'Appaltatore e ridurre, il più possibile, un uso strumentale (ed arbitrario) di questa garanzia.
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